samedi 17 mai 2008


Menù della cena composta da ricette tratte dal libro di Alice Toklas:Minestra di scalogni e formaggio, anatra in salsa d’arancia, punte di asparagi alla Madame Loubet, fagiolini alla provenzale, piselli à la française, torta di frutta Libération (da: Il libro di cucina di Alice Toklas)
"Mi sono battuto fino all'ultimo perché Enzo Biagi restasse alla Rai." Silvio Berlusconi, febbraio 2008; "Non penso affatto di presentarmi come leader del centrosinistra." Walter Veltroni,gennaio 2006; "Voglio che sia a tutti chiaro che non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi." Gianfranco Fini, novembre 2007; "Italia, Italia, vaffanculo!" Mario Borghezio, luglio 2005; "Veltroni leader del Pd? Non finché io vivo." Massimo D'Alema, giugno 2006; "Un uomo, con il mio curriculum, l'avrebbero già fatto presidente della Repubblica." Anna Finocchiaro, maggio 2005.

SE LI CONOSCI LI EVITI

era il febbraio del 2005 e nella sala gremita di persone io ero in piedi di fronte al mio precettore di "educazione sentimentale", cinema, vita, poesia.

colui attraverso i cui occhi e obbiettivo avevo guardato per la seconda volta il mondo, in un misto di emozione e sgomento.

porgendogli il mio libro, una biografia della sua vita negli anni che anticipavano (temporalmente ma anche sicuramente concettualmente) la carriera di cineasta, alla ricerca di possibili punti di contatto, le uniche parole che l'emozione mi ha consentito sono state "grazie maestro".

e ora vorrei aggiungere: grazie per l'incommensurabile lezione di cinema e di vita che è stata la tua arte e che oggi non potremo altro che continuare ad amare, ammirare e forse rimpiangere.

Un omaggio

Sono morti nel giro di ventiquattr'ore, Bergman e Antonioni.
Due pezzi di cinema della nostra vita di spettatori.
Un cinema a dimensione umana.
Cineasti che filmavano uomini e donne, anzi dovremmo dire donne e uomini, perché Bergman e Antonioni hanno davvero scombussolato le coordinate dell'immaginario maschile, laddove hanno figurato donne caparbie in grado di ribellarsi all'ottusità di uno sguardo dominatore.

Victor Sjöström. 1913.
Ingeborg Holm.

Archizoom«No Stop City»
«No-Stop City» (1969) is an ironic critique of the ideology of architectural modernism taking onto its absurd limits: «The real revolution in radical architecture is the revolution of kitsch: mass cultural consumption,pop art, an industrial-commercial language. There is the idea of radicalizing the industrial component of modern architecture to the extreme.» (Branzi)

La figura di Micol é una delle più affascinanti della nostra letteratura. Quasi presaga della sua sorte, sembra rifiutare la vita e quanto la può legare ad essa, ma solo perché della vita ha già compreso la verità che agli altri personaggi del romanzo sembra sfuggire. Così costruisce per sé una dimensione che si nutre del passato, del ricordo, di tutto ciò che si svincola dalla materialità e fugacità degli oggetti e delle passioni quotidiane. Forse però la bellezza di questa storia sta proprio nel fatto che nulla davvero succede, tutto é solo pensato, accennato o desiderato, come nel "ciò che non siamo, ciò che non vogliamo" di Montale, e come nella vita, del resto.


lo psico-nano è al suo terzo tentativo e Alemanno è sindaco di Roma.

prendetevi pure il mio paese, il mio sangue, la mia aria, la mia vita.

sputate sulle mie ideologie e venite a rastrellare le mie zecche e tutti i fricchettoni, gli intellettuali e tutti quei vetero-comunisti.

bombardate le moschee, le sinagoghe e i tempi indù, tanto sono religioni da sottosviluppati.

fatemi il saluto romano sull'autobus, fatemi pagare i musei, anzi bruciateli pure i musei e anche le biblioteche pubbliche e le piste ciclabili e i parchi puliti e gli autobus.

e sparate agli zingari e cacciate a calci in culo quei fannulloni delinquenti dei clandestini, la vera piaga, di sempre, del nostro paese.

ma se prendo la nazionalità nell'isola di Clipperton mi ci vedrò un giorno sbarcare Briatore per aprirci un club Franco Rosso?



"..è un film sull'infanzia e sulla madre. Abbiamo pensato ad un film che esprimesse quello che l'infanzia significa per tutti, un film che spieghi quella nostalgia per l'infanzia che ciascuno si porta dentro.."

Era Lo, semplicemente Lo la mattina, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.