Una grande amica se ne è andata poco fa. Faceva deliziosi trompe l'oeil, ed è stata per anni la preziosa compagna, collaboratrice e moglie di un artista, maestro del vedere e dell'abitare, ma che non poteva separarsi da lei per più di 24 ore. non ho nessun dubbio che il suo sorriso ora sarà puro e vero e libero dalla sofferenza che ha provato negli ultimi mesi di malattia, e che riprenderà il suo gioco, la sua arte del trompe l'oeil, veramente in grande, divertendosi non uno ma mille mondi. la ringrazio per tutto quello che (mi) ha dato, ed è tanto, e che ha condiviso. per le risate. per il suo buonumore e la sua voglia di giocare, di cantare, di progettare e ancora di ridere e sognare. la ringrazio anche, con un sorriso di commozione e nostalgia, per il caffé che tanti anni fa mi ha portato a letto, in un piccolo vassoio, con sigaretta e fiammifero, al risveglio dalla mia prima notte di ospite in casa loro, di Luigi e Paola Borgonzoni Ghirri. (In questa foto che ritrovo, l'unica che ho in versione digitale, siamo a Polignano a mare nell'estate 1987. Paola è la seconda a sinistra, Luigi l'ultimo a destra, chinato, davanti a Giorgio Messori. Io sono accucciato dietro. La foto l'ha scattata, forse, Claude Nori).
Difficile d’écrire autour d’un film vénéré, adulé et vu à maintes reprises avec des émotions exponentielles à chaque projection.
Je veux et ne pourrai par conséquent que faire court et mentionner ici un article très beau, celui d’André Habib : Le son de la mélancolie dans une scène de La maman et la putain: