mardi 4 décembre 2007
Michele Serra: L'amaca di martedì 27 novembre 2007
Tratta da "la Repubblica"
Si segue lo squasso del centrodestra con qualche civile apprensione, trattandosi di mezza Italia e dunque, in un certo senso, di metà di noi. Non che si vogliano dispensare buoni consigli, per carità. Ma certo fa una notevole impressione vedere e sentire che molti degli annosi alleati di Berlusconi ora dicono di lui, più o meno, le stesse cose che pensiamo da sempre, e ogni volta che le dicevamo era perché siamo faziosi, ossessionati, eccetera. Ora anche i non faziosi e non ossessionati Fini e Casini (e perfino il diafano Cesa, che pensavamo scomparso in qualche selva romana) dicono che quel signore è prepotente, populista, che spadroneggia, svillaneggia gli alleati, che si pensa Unico e Perfetto, che considera la politica non un terreno comune ma un campetto privato, che per un applauso darebbe la propria anima e anche quella altrui, insomma che la democrazia e le sue regole per lui non sono un' occasione ma un problema. Da un certo punto di vista, siamo al "meglio tardi che mai". Da un altro, spiace che ci siano voluti una quindicina d' anni per prendere le misure a un guaio del genere. Potremmo concludere che sono cavoli loro, non fossero stati, amaramente, anche cavoli nostri.
Tratta da "la Repubblica"
Si segue lo squasso del centrodestra con qualche civile apprensione, trattandosi di mezza Italia e dunque, in un certo senso, di metà di noi. Non che si vogliano dispensare buoni consigli, per carità. Ma certo fa una notevole impressione vedere e sentire che molti degli annosi alleati di Berlusconi ora dicono di lui, più o meno, le stesse cose che pensiamo da sempre, e ogni volta che le dicevamo era perché siamo faziosi, ossessionati, eccetera. Ora anche i non faziosi e non ossessionati Fini e Casini (e perfino il diafano Cesa, che pensavamo scomparso in qualche selva romana) dicono che quel signore è prepotente, populista, che spadroneggia, svillaneggia gli alleati, che si pensa Unico e Perfetto, che considera la politica non un terreno comune ma un campetto privato, che per un applauso darebbe la propria anima e anche quella altrui, insomma che la democrazia e le sue regole per lui non sono un' occasione ma un problema. Da un certo punto di vista, siamo al "meglio tardi che mai". Da un altro, spiace che ci siano voluti una quindicina d' anni per prendere le misure a un guaio del genere. Potremmo concludere che sono cavoli loro, non fossero stati, amaramente, anche cavoli nostri.
ore 18: mangio cioccolato nero con nocciole nello studio di mio padre.
altre persone sono al piano di sotto, stanno conversando in salotto.
un altro ferrarese noto: michele de lucchi.
letto con interesse il discorso di bertinotti su chavez.
oggi in campagna c'era il sole.
i teletubbies facevano dei collages.
amo il rosso.
altre persone sono al piano di sotto, stanno conversando in salotto.
un altro ferrarese noto: michele de lucchi.
letto con interesse il discorso di bertinotti su chavez.
oggi in campagna c'era il sole.
i teletubbies facevano dei collages.
amo il rosso.
mercredi 28 novembre 2007
mercoledì. il giorno in cui i due fine settimana sono equidistanti, equilibrio e attesa.
le foglie cadute sul boulevard de la villette questa mattina mi si appiccicavano agli stivali. unito al fatto che oggi c'è il sole ne deduco che è una bella giornata d'autunno. dall'aereo la vista sulla capitale sarebbe nitida, ma oggi sfortunatamente vado a piedi. fino a temple, in libreria, i miei occhi come un grandangolo sulla città.
le foglie cadute sul boulevard de la villette questa mattina mi si appiccicavano agli stivali. unito al fatto che oggi c'è il sole ne deduco che è una bella giornata d'autunno. dall'aereo la vista sulla capitale sarebbe nitida, ma oggi sfortunatamente vado a piedi. fino a temple, in libreria, i miei occhi come un grandangolo sulla città.
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